Tadej Pogačar ha deciso di fare delle Terre di Siena il suo parco divertimenti per un giorno. E non ha nemmeno dovuto chiedere il permesso a nessuno: sul tratto di strade bianche di Monte Sante Marie ha indurito il rapporto e ha iniziato a mulinare sui pedali, da seduto, senza guardarsi indietro. Nel giro di qualche centinaia di metri, anche il campione del mondo Julian Alaphilippe, malconcio dal back flip di qualche minuto prima, ha capito che per oggi non ce n’era per nessuno ed era meglio mettersi a disposizione del compagno Kasper Asgreen.
Così Pogačar si è preso il lusso di affrontare gli ultimi settori di sterrato, Monteaperti, Colle Pinzuto e Le Tolfe, solitamente i giudici supremi della Strade Bianche, con un rassicurante vantaggio sugli avversari superiore al minuto. Il conta chilometri, alla fine, indicava 50 km di galoppata solitaria, l’ennesima di una carriera che, seppur sia solo agli albori, è già piena di imprese di questo genere. Un veloce riepilogo: due Tour de France, una Strade Bianche, un Lombardia, una Liegi-Bastogne-Liegi, una Tirreno-Adriatico, due UAE Tour, 34 vittorie da professionista. Il tutto in tre stagioni (e un mese) da professionista. Mica male.
Un fenomeno destinato a vincere tutto e ovunque, ma siamo abbastanza sicuri che uno scenario suggestivo come quello degli sterrati senesi se lo ricorderà per sempre. Tra 15 anni si dirà ancora “Ti ricordi quando Pogačar su Monte Sante Marie staccò tutti con nonchalance…?”.