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Lo snodo cruciale della Strade Bianche: Monte Sante Marie

21/02/2024

Con una veduta che spazia a 360° dal Chianti all’Amiata e dal Cetona alla Montagnola, Monte Sante Marie è, per i suoi pregi architettonici e paesaggistici, sito vincolato come bene monumentale. Circondato da un bosco di cipressi secolari, è un antico borgo fortificato di probabile fondazione longobarda, il cui paesaggio è quello caratteristico delle magnifiche Crete Senesi, fonte d’ispirazione per artisti, fotografi, scrittori e registi.

Monte Sante Marie si trova proprio a metà della famosa sterrata che porta il suo nome e che, unendo le antiche vie Scialenga e Lauretana, costituisce il tratto più spettacolare e impegnativo della Strade Bianche. Proprio lì è nata l’azione decisiva che ha permesso a Tadej Pogačar di vincere l’edizione 2022 e lì si è sviluppato l’attacco di Tom Pidcock, vincitore lo scorso anno. Sono 11,5 km di tortura per i corridori, perché se non sei davanti sei accecato dalla polvere alzata dalle biciclette, la stessa che sei obbligato a respirare, e a tutto ciò si unisce la difficoltà tecnica di guidare sullo sterrato e il dislivello. Degli 11,5 km di fuoristrada di Monte Sante Marie, infatti, ben 4,5 km sono in salita, con punte di pendenza che toccano anche il 18%.

Basterebbe quindi questo a spiegare perché Monte Sante Marie sia sempre risultato così decisivo nella storia delle Strade Bianche, ma va aggiunto che, fino all’edizione del 2023, veniva superato a soli 54 km dall’arrivo, quando i corridori avevano già 130 km di su e giù per le strade e gli sterrati senesi. Anche quando magari non è nato l’attacco decisivo, c’è sempre stata la scrematura decisiva, quella che riduceva il gruppo a quei 10-15 corridori che si sarebbero poi andati a giocare la vittoria. Una delle edizioni più memorabili è stata quella del 2021, quella vinta da Mathieu Van der Poel con la celebre staffilata sul muro di Via Santa Caterina a Siena, ma gli appassionati si ricorderanno anche la grande bagarre sullo sterrato di Monte Sante Marie, al termine del quale si formò un gruppetto a 5 stelle, con Van der Poel, Wout Van Aert, Tadej Pogačar, Julian Alaphilippe, Tom Pidcock e Egan Bernal. Uno scontro tra titani, un tutti contro tutti che, così al completo, non si è più visto dopo quell’edizione della Strade Bianche.

Con il cambio percorso studiato per l’edizione del 2024, però, la collocazione di Monte Sante Marie sarà un po’ diversa da quella a cui siamo abituati. Il difficile settore bianco, infatti, terminerà a 72,5 km dall’arrivo, quindi circa 18 km più lontano dalla collocazione classica. Non solo, se prima c’erano “solo” 3 tratti di sterrato dopo Monte Sante Marie prima di andare all’arrivo, ora ce ne saranno 7. Sarà quindi interessante vedere se i corridori decideranno di affrontarlo alla garibaldina come hanno sempre fatto oppure, vista la distanza da Piazza del Campo, prevarrà una maggiore prudenza, in attesa dell’anello con il doppio Colle Pinzuto e Le Tolfe. Anche se dovessero affrontarlo un po’ più piano rispetto al solito, ciò non toglie che il gruppo ne uscirà fortemente segnato e qualche indicazione su chi potrebbe vincere la Strade Bianche 2024 le avremo comunque. Su questo siamo certi, non ci si può nascondere da Monte Sante Marie.

 

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