Chiusura
Vedi tutti
Loading...

La rapida scalata ai vertici del ciclismo della Strade Bianche

23/02/2023

Nel ciclismo moderno è impossibile trovare esempi simili. La Strade Bianche è diventata nel giro di pochissimi anni leggenda, storia contemporanea del ciclismo, corsa bramata ed esaltata dai corridori. Fa impressione pensare che prima del 2007 ci fosse un calendario senza la Strade Bianche, perché sicuramente i grandi nomi del ciclismo d’antan su questi tracciati si sarebbero divertiti molto.

D’altronde, in questo ciclismo supertecnologico e programmato al dettaglio non c’è gara che riporti alle imprese e il coraggio di un tempo, ai duelli spalla a spalla, più della Strade Bianche. Basti pensare all’edizione del 2018, condizionata dal maltempo, con Tiesj Benoot che è arrivato a Siena ricoperto di fango dalla testa ai piedi e un giovane Wout Van Aert che sul muro di Via Santa Caterina, stremato dalla durezza della corsa, finiva per terra e concludeva la corsa completamente stravolto. Ma si può anche pensare alla tripletta di Fabian Cancellara, che non ha esitato a definire “un vanto” il fatto di essere il più vincente di sempre in questa gara, o alla doppietta di Michal Kwiatkowski, alla maledizione di Peter Sagan, che è sempre arrivato molto vicino al trionfo senza tuttavia riuscirci, o a quella di Greg Van Avermaet. E ancora, l’epico scontro tra Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert, Julian Alaphilippe, Tadej Pogacar, Egan Bernal e Tom Pidcock, che si sono sfidati tra scatti e controscatti nel 2021 in uno splendido melting pot di corridori con caratteristiche diverse, in quella che finora è l’unica gara ad aver messo tutti questi corridori uno contro l’altro. Ma vale la pena citare anche l’assolo di 50 km di Pogacar nell’edizione dello scorso anno. Alaphilippe, Van der Poel, Van Aert e Pogacar: gli ultimi 4 nomi dell’albo d’oro spiegano alla perfezione il pedigree guadagnato da questa corsa.

Dal 2015, poi, è stata organizzata anche la corsa femminile che, trainata dal successo della gara maschile, è entrata nell’élite del ciclismo mondiale direttamente dalla porta principale. Annemiek van Vleuten, Anna van der Breggen. Elisa Longo Borghini e Lotte Kopecky figurano tra le vincitrici, giusto per confermare che, anche tra le ragazze, la Strade Bianche è terreno di caccia per le migliori del mondo.

Tutti questi elementi hanno fatto sì che la corsa scalasse velocemente le gerarchie del ciclismo mondiale, diventando un appuntamento clou anche per i tifosi, che arrivano da mezzo mondo per godersi la corsa e la Toscana. Se gli atleti hanno messo il loro zampino sulla rapidissima crescita dell’evento, è inevitabile che siano riusciti a farlo perché hanno trovato lo scenario ideale per esaltarsi. Lo sterrato e i muri polverosi di questa parte ben riconoscibile della Regione hanno rivelato il loro fascino dal punto di vista tecnico e paesaggistico, mentre la splendida Piazza del Campo di Siena si è subito imposta come uno dei salotti più belli in cui una corsa ciclistica ha posto il suo atto finale.

Un anno fa il quotidiano francese “L’Equipe” ha sottoposto ad un sondaggio 381 corridori professionisti, tra cui quasi tutti i migliori del mondo, che dovevano esprimere le loro preferenze sulle varie corse in calendario. Alla domanda su quale secondo loro potesse essere la corsa da aggiungere alle 5 classiche Monumento c’è stato un plebiscito: la Strade Bianche, ovvio.

Seguici
sui social
# StradeBianche
top sponsor