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La prima Strade Bianche: ricordi dal 2007

23/02/2023

Chissà se quel giorno Alexander Kolobnev sapeva di aver appena vinto una corsa che, nel giro di pochissimi anni, sarebbe diventata una delle più importanti del mondo e sicuramente sul podio delle più spettacolari e attese dell’anno. Nel 2007 la Strade Bianche nasceva come Monte Paschi Eroica e per la prima volta anche gli atleti professionisti si sarebbero affrontati sugli sterrati della toscani, tra muri e polvere, in un esperimento che incuriosiva sia gli atleti che gli addetti ai lavori.

Quella prima edizione si è svolta ad ottobre, pochi giorni dopo il Mondiale di Stoccarda vinto da Paolo Bettini. Il campione del mondo aveva deciso di non partecipare alla prima edizione della Strade Bianche, ma era comunque al seguito della corsa e dopo l’arrivo non aveva esitato a definirla “spettacolare e unica con tutta quella polvere”. C’era però Alexander Kolobnev, che a Stoccarda si era portato a casa la medaglia d’argento ed era segnalato in grande forma. I favoriti erano però i corridori che solitamente andavano forte sul pavè, in primis Alessandro Ballan (Lampre), vincitore del Giro delle Fiandre, e Filippo Pozzato (Liquigas), che invece aveva vinto la Het Volk. Il livello generale non era ancora quello che avremmo ammirato qualche anno più tardi, c’erano solamente 14 squadre, molte delle quali italiane di categoria inferiore.

Con 60 km di strade bianche sui 180 km di gara totali, era difficile immaginarsi il canovaccio di gara, così i capitani avevano lanciato in avanscoperta alcuni dei loro scudieri. Tra loro si era inserito anche Kolobnev della CSC, le cui iniziali intenzioni erano quelle di tenere coperti in gruppo i fratelli Schleck. Insieme a lui c’erano il compagno Marcus Ljungqvist, Eros Capecchi (Liquigas), José Alberto Benitez e Manuele Mori (Saunier Duval-Prodir), José Enrique Gutierrez (Team LPR), Jure Golcer, Giairo Ermeti (Tenax-Salmilano), Ricardo Serrano (Tinkoff Credit Systems), Mikhaylo Khalilov e Manuele Spadi (Ceramica Flaminia).

Mentre in gruppo nessuna squadra si prendeva l’onere di guidare l’inseguimento, davanti sono arrivati a guadagnare 6 minuti, capendo presto che sarebbero stati loro a giocarsi la vittoria della prima storica edizione della Strade Bianche. Kolobnev ha rotto gli indugi a 20 km dall’arrivo, nel penultimo tratto di sterrato, salutando la compagnia e involandosi da solo verso Siena e Piazza del Campo, che nel giro di poche edizioni avrebbe acclamato anche Fabian Cancellara, Philippe Gilbert, Julian Alaphilippe, Wout Van Aert, Mathieu Van der Poel e Tadej Pogacar, solo per citarne alcuni.

Dietro a nulla sono valsi i tentativi di Pozzato e Ballan di rientrare, e nemmeno quello di Gilberto Simoni (Saunier Duval) che aveva provato a rendere la corsa dura. Ljungqvist ha chiuso al secondo posto, completando una splendida doppietta della CSC, mentre Khalilov ha completato il podio. “Questa zona è davvero splendida, con un sacco di uliveti a fare da contorno – aveva detto Kolobnev dopo la vittoria -. Peccato che per la polvere non potessi vedere più in là di 30 metri…”.

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